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Qualche tempo fa abbiamo condiviso una foto in cui vi mostravamo il nostro cestino con le pantofole per gli ospiti che abbiamo all’ingresso, perchè da My Happy Place si entra in casa senza scarpe.
Questo è un argomento che ci ha toccato molto più da vicino da quando Baby A. è con noi. Lei gattona, cade, mette la bocca ovunque e quindi le scarpe sono diventate off limits. Diciamo che i risultati sono stati visibili oltre che per lei anche per noi. Ambiente sempre pulito, niente più pedate, sicurezza nel sedersi per terra senza dire “è sporco”.
Ormai siamo entrati talmente tanto nel mood che quando andiamo in casa di altri ci sembra quasi strano rimanere con le scarpe. Che strano, e pensare che è una cosa talmente igienica ed educata. Non dovremmo neanche farci tanti problemi nel chiedere alle persone di farlo. Eppure è cosi.
Cercando in rete qualcosa di comodo per noi e per Baby A., abbiamo trovato un modo un pò più stiloso per passare il tempo in casa senza scarpe e ve ne vogliamo parlare.
In casa senza scarpe con en_em
Anche stavolta siamo riusciti a scovare qualcuno che lavora con il cuore e non perdiamo tempo nel mostrarvelo.
Loro sono Elisabetta e Sofia e questo è il loro mood:
Un idea
Due mamme
Tre bambini
Quattro mani
Sono le ideatrici del marchio en_em, un nome che ci è balzato agli occhi cosi come le loro creazioni. Due mamme che amano il gusto che va a braccetto con la comodità.
Che cosa fanno? Calzini antiscivolo personalizzabili, con materiali ricercati e rigorosamente fatti a mano!
Adatti a tutte le età, dal neonato all adulto, combo mamma & figlio, per due fratelli, insomma ideali per tutta la famiglia.
Perchè togliersi le scarpe appena entrati in casa?
Oltre che arredare casa, bisogna anche mantenerla. Indipendentemente dal tipo di pavimento che avete, un sassolino sotto la scarpa non fa mai bene. Pensiamo anche ai tacchi di noi donne, sul parquet o qualsiasi altro pavimento in legno.
E per quanto riguarda i tappeti? Camminarci sopra con le scarpe significa doverli igienizzare molto più spesso, spazzolarli o lavarli. Anche questi processi portano inesorabilmente alla rovina.
No alle scarpe, ci pensa Enem
Come nasce Enem? L idea è nata da una delle due ideatrici e tutto è partito da un regalo di Natale per dei bambini. Elisabetta e Sofia sono rimaste cosi soddisfatte del risultato che hanno deciso di collaborare e di dividersi equamente i compiti.
Si sono rimboccate le maniche cominciando a progettare e a dare sfogo alla loro creatività, senza dimenticare i compiti più burocratici l’avvio del loro progetto. Insieme si occupano degli accostamenti dei colori e della ricerca dei materiali. Le lavorazioni le fanno tra un pisolino e l’altro dei loro figli, insomma, quando hanno tempo.
I tessuti vengono presi in parte a Modena e in parte tra Porto Sant’Elpidio e Civitanova Marche.
Il nome? E’ nato da chi ha avuto l’idea, sono le iniziali di Elisabetta con quella della figlia (en) e di Elisabetta con quella del marito (em).