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Voi direte… ma cosa c’entra l’antibagno con gli appartamenti?
Ebbene c’entra, ve lo assicuro. In alcuni casi l’antibagno è addirittura obbligatorio ed è un requisito igienico sanitario previsto dai regolamenti edilizi comunali.
Ma andiamo per gradi e cerchiamo di chiarire l’argomento con alcune domande semplici.
Antibagno obbligatorio, quando? Vale sia per nuove costruzioni che per le ristrutturazioni?
L’antibagno è obbligatorio, nelle nuove costruzioni, se la sua apertura è diretta su un locale della zona giorno, quindi cucina e soggiorno.
Mi raccomando, fate attenzione nelle vostre visite e aggiungete questo particolare alle cose da vedere di cui vi abbiamo già parlato.
Se invece bisogna ristrutturare casa, l’argomento è un po’ diverso. L’antibagno può essere richiesto, se a seguito di una ristrutturazione, il bagno si affaccia direttamente nella zona giorno, ma dipende generalmente dal regolamento edilizio e di igiene. e varia da comune a comune.
Quando creo un bagno in camera, è obbligatorio l’anti bagno (si può scrivere anche così)?
La risposta è no. Se il bagno in camera, non è il bagno principale dell’appartamento, ed è quindi ad uso esclusivo della camera, può essere sprovvisto di antibagno.
Antibagno obbligatorio quando ho la cucina confinante con il bagno?
In via generale, la cucina o il soggiorno e il bagno devono essere divisi da due porte. Se la cucina e il bagno sono confinanti, ma è presente un disimpegno tra i due locali, non è obbligatorio l’antibagno.
Qualora i due locali confinanti non presentano un “filtro”, l’antibagno è obbligatorio.
Quali sono le dimensioni minime dell’antibagno?
La dimensione minima di un antibagno, generalmente specificata in molti regolamenti edilizi comunali, è di 1 x 1,2 m, con altezza minima identica a quella prevista per tutti i locali dell’abitazione, ovvero 2.4 m. Per i sottotetti, di cui parleremo più avanti, l’altezza minima scende fino a 2 m.
Devo prevedere un attrezzando minimo per l’antibagno?
La normativa per l’antibagno non presenta una dotazione minima, può essere inserito un lavabo, a patto che vi sia un rivestimento impermeabile e sanificabile fino ad h=2m, con pavimenti antiscivolo e impermeabili. Non deve essere necessariamente prevista una finestra, a meno che l’antibagno non ospiti una caldaia, per la quale è necessario avere un’apertura verso l’esterno.
Spero di aver chiarito quando e come deve essere previsto l’antibagno.
Nei prossimi articoli parleremo anche di come questo nuovo spazio accessorio può essere usato, non solo come locale “filtro”, ma come vero è proprio ambiente di lavoro o di ricovero.
Salve,
voglio prendere in affitto un locale commerciale (negozio) che ha un bagno senza antibagno. Il locale è situato in un centro storico, non ha avuto ristrutturazioni, il bagno NON è ad uso pubblico, il negozio non alimentari e non avrà i lavoratori dipendenti.
In questo caso c’è un obbligo di costruire un antibagno e se si posso realizzarlo in cartongesso ??
Grazie per la risposta
Olga M.
Carissima Olga,
l’argomento è delicato. Partiamo dal fatto che dipende molto dal regolamento edilizio del Comune nel quale insiste il locale commerciale, talvolta infatti i regolamenti comunali sono più restrittivi rispetto alla normativa nazionale. Le suggerisco quindi di recarsi presso gli uffici tecnici del Comune, e verificare con loro l’obbligatorietà o meno dell’antibagno. Per quanto riguarda la realizzazione dell’antibagno in cartongesso, non vedo motivi ostativi. Si ricordi di rispettare le dimensioni e altezze minime imposte dalla normativa vigente, e i requisiti di impermeabilità sanificabilità.
Un saluto.
Buongiorno,
avrei bisogno di un vostro parere.
Il mio condominio si sta muovendo per la ristrutturazione edilizia con bonus 110%, per fare il cappotto, caldaie nuove e nuovi infissi interni ed esterni.
Il mio appartamento presenta la seguente difformità: sulle schede catastali, è presente un antibagno che di fatto non c’è.
Tuttavia, tra il bagno e la cucina abitabile vi è un salotto.
Secondo voi la situazione è sanificabile aggiornando le schede catastali?
Preciso che l’edificio è stato costruito nel 2008 e noi lo abbiamo acquistato allo stato delle cose così descritte.
Grazie dell’attenzione!
Dory
Buonasera Dory,
diciamo che non è un problema, perché difformità interne non contribuiscono all’accettazione o meno del bonus. Quello che conta sono le difformità urbanistiche, non catastali, stiamo per scriverci un articolo, stay tuned 😉